La Chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo in Peschiera del Garda sorge nel cuore della nostra città, in centro storico, ed è una delle più antiche chiese della diocesi di Verona.

Le pergamene che ne fanno menzione risalgono infatti alla prima metà dell'XI° secolo. In quel periodo Peschiera (l'antica Arilica) era un borgo fiorente dedito alla pesca e al commercio.
In una di queste pergamene, datata 8 dicembre 1008, che ci fa sapere che Peschiera era sede della “Pieve collegiata di San Martino” il cui diacono era Dominico ("De plebe S. Martini sita in vico Piscaria"). Questa Pieve aveva in dotazione due peschiere di legno appartenenti al monastero di San Zeno, che erano state donate da Carlo Magno nell'878.

Nel XV° secolo la chiesa venne rimaneggiata e nel 1454 quella di Peschiera era già “Pieve parrocchiale con Arciprete”.
Nel XIX° secolo ai lati della Chiesa si trovavano due cimiteri, uno per i civili e uno per i militari. Questi cimiteri furono aboliti con la legge napoleonica del 1810 (anno in cui il Comune procurò il terreno per il cimitero del Frassino).

Ma quello non fu il solo stravolgimento del periodo napoleonico di Peschiera, iniziato nel 1796 con l'occupazione della piazzaforte di Peschiera. Tra i provvedimenti adottati dai francesi, infatti, vi fu anche la chiusura al culto della Chiesa parrocchiale (con lo svolgimento delle funzioni religiose nella Chiesa della Disciplina) per destinare l'edificio ad ospedale e magazzino militare.

Nel 1812 avvenne lo sgombero del tempio che fu riconsacrato nel 1814. Purtroppo, però, il fabbricato risultava pericolante e mal si adattava ai riti religiosi, per cui l'Autorità governativa decise di abbatterlo. Il parroco di allora, don Vincenzo Fusina, si ripromise di ricostruirla.
Da una relazione richiesta dal Vescovo di Verona al parroco in previsione di una visita pastorale (anno 1815), sappiamo che l'antica facciata dell'edificio religioso si trovava sul lato opposto rispetto a quello attuale: rivolta cioè verso l'odierna canonica, allora non esistente.

La nuova costruzione fu terminata nel 1822 e salvo alcune modifiche è quella che vediamo oggi.
Il bombardamento del 1848 (Guerre d'Indipendenza) causò danni al campanile che venne poi riparato. La nuova facciata, invece, con l'attuale assetto è stata costruita attorno al 1933, mentre era parroco don Giuseppe Lenotti.
Nel 1966 furono eseguiti importanti rinnovamenti all'interno e alla facciata.

Nel dicembre 2008 la chiesa ha riaperto il suo portale dopo l'accurata opera di restauro degli affreschi e degli apparati decorativi e di adeguamento degli impianti elettrico e di riscaldamento.

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